Tutti quanti, almeno una volta nella vita, abbiamo visitato qualche rimasuglio di tempio antico. Trasportati dall’entusiasmo o costretti da severi professori, ci siamo inoltrati in mezzo a millenarie rovine. Metope, triglifi, paraste, fregi, le varie guide turistiche ci hanno indicato nel dettaglio tutti i dettagli di questi templi, tantissime parole che, ahimè, ci sono entrate in un orecchio e tosto sono uscite dall’altro. Una cosa, però, ce la ricordiamo tutti, o quasi: che esistono pilastri in stile ionico, dorico e corinzio, in base alla tipologia di capitello utilizzato. Chissà perché, questa storia delle colonne greche rimane cucita intesta quasi a chiunque, mentre tantissime altre nozioni parimenti e più importanti se ne fuggono via senza lasciare traccia alcuna. Se anche tu rientri nel novero di persone che si ricordano inspiegabilmente le caratteristiche delle colonne greche, probabilmente avrai un motivo in più per scolpirti ben in testa tutte le peculiarità – e soprattutto le potenzialità – dei pillar article (letteralmente: articolo colonna) nella costruzione dei blog.
Sì, perché creare un blog senza un pillar article (anche detto pillar content o, più semplicemente, articolo pillar) è un po’ come pretendere di erigere un tempio greco senza usare pilastri. Il progetto perde di senso! Per questo motivo, se desideri attirare tanti visitatori e tanti link in entrata sul tuo blog, dovresti iniziare già domani a pianificare dei grandi e grossi articoli pillar, armi privilegiate di blogger e di SEO copywriter.
Oggi, insomma, parliamo di pillar article. Ma di che cosa si tratta?
Cosa sono i pillar article?
Di pillar article si parla già da molto tempo. Molto spesso, però, si fa un po’ di confusione sul reale significato del termine, il quale, va detto, si è almeno in parte evoluto nel tempo. Il primo a utilizzarlo fu – a quanto si dice – Yaro Starak, nel lontano 2006. In un post dedicato alle tecniche per incrementare i lettori di un blog, Yaro nominò per l’appunto il pillar article, descrivendolo come «un post in stile tutorial» che solitamente «è lungo più di 500 parole e include molti consigli pratici» e che «resta attuale nel tempo».
Già nella sua prima definizione, l’articolo pillar racchiudeva tutte le sue principali caratteristiche. C’è solo una piccola ma importante correzione da fare alla ‘vecchia’ spiegazione di Yaro: un articolo pillar, per essere davvero tale, dovrebbe essere molto, molto più lungo di 500 parole. E non lo dico perché il plugin Yoast SEO, con i suoi pallini rossi e verdi, ci raccomanda di scrivere post più lunghi di 300 parole (cosa penso di questo plugin, del resto, l’ho già spiegato in un articolo dedicato alla keyword density). Lo dico perché il pillar article deve affrontare in modo preciso e completo l’argomento trattato e, qualsiasi sia il topic affrontato, 500 parole sembrano davvero pochine. Pensaci un po’: 500 parole si leggono in poco più di due minuti! Quanti argomenti possono veramente essere trattati esaurientemente in un così misero spiraglio di tempo? Pochini, anche per il più succinto degli oratori.
Quando scrivo un pillar article per un blog aziendale so già in partenza che, a prescindere dall’argomento trattato, molto probabilmente supererò le 1.000 parole, e forse anche le 2.000, le 3.000 e via dicendo. Un contenuto pillar deve infatti sviscerare completamente un argomento, fornendo così una base solida per tutte le successive dissertazioni di un blog attorno a quel tema. Sulle caratteristiche fondamentali di un articolo pillar, però, torneremo dopo. Per mantenerti vigile e non farti scappare nel bel mezzo della lettura ora voglio spiegarti quali sono i grandi benefici che i pillar article possono assicurare – se fatti a regola d’arte – al tuo blog aziendale.
Perché creare degli articoli pillar? Tutti i vantaggi per il tuo blog
I pillar article sono una vera manna sia per tuoi utenti che per l’ottimizzazione SEO del tuo blog. Si tratta infatti di contenuti altamente informativi e infarciti di consigli pratici, i quali tendenzialmente rispondono a delle domande concrete del tuo pubblico in modo esaustivo, senza lasciare dubbi. Insomma, scrivere degli articoli pillar vuol dire per prima cosa fornire una risorsa di valore alla propria audience, che accorrerà numerosa sulle tue pagine.
Non si tratta, però, solamente di un aumento di traffico. Gli articoli pilastro sono anche un tassello fondamentale all’interno della strategia di link building di un blog. Questi post, grazie alla loro ricchezza di informazioni, sono infatti delle vere e proprie calamite per i link in entrata.
Più visite, più link in entrata, più menzioni… ne risulta che, con il tempo, un articolo pillar ben ottimizzato dal punto di vista della SEO (dal Tag Title agli Headings, passando per URL e compagnia bella) otterrà un ottimo ranking sui motori di ricerca, in modo del tutto naturale. Hai capito perché si chiamano articoli pilastro, non è vero? Bene, ora vediamo come devono essere questi post per fare concretamente del bene al tuo blog aziendale!
Le caratteristiche fondamentali dei tuo post pillar
- Il tuo pillar article deve essere esaustivo. Creare un contenuto di questo tipo significa essere disposti a scrivere tutto quello che gli utenti vogliono sapere circa un determinato argomento, senza tirarsi indietro a metà dell’opera. Metti in conto, dunque, parecchie ore di lavoro, prima per radunare le informazioni necessarie (scavando nella tua esperienza, nella tua memoria e quindi in fonti sicure), poi per scrivere un articolo con i fiocchi, infine per ottimizzarlo a dovere dal punto di vista della SEO. (Non hai tempo per farlo? Guarda caso, ho giusto giusto sottomano il contatto di un ottimo SEO copywriter disposto a gestire al meglio il blog aziendale ).
- Il tuo pillar articile deve essere ottimizzato dal punto di vista della SEO. Ma questo l’ho già detto: passiamo oltre.
- Il tuo blog post deve essere perfettamente e piacevolmente leggibile. Con l’aumentare della lunghezza di un testo cresce inevitabilmente anche la difficoltà degli utenti, i quali si trovano di fronte a un’attività impegnativa. I minuti scorrono, le energie diminuiscono, la vista si annebbia, e computer e smartphone sono delle fonti inesauribili di distrazioni. Ogni paragrafo in più corrisponde dunque a uno nuovo sforzo per i tuoi lettori: per portarne il maggior numero possibile fino alla fine, ti consiglio dunque di costruire un testo facile da leggere. Non essere inutilmente prolisso, dividi il tutto in paragrafi ben spaziati, inserisci dei sottotitoli, usa delle liste, formatta intelligentemente il testo ed elimina le distrazioni inutili interne al tuo sito. I tuoi lettori ne saranno lieti e – talvolta – arriveranno persino fino all’ultimissima parola del tuo post.
- Il tuo pillar content deve essere immortale. Non creare un pillar article intorno a un argomento destinato a diventare obsoleto tra un paio di mesi. Questi contenuti sono pensati per sorreggere il tuo blog a lungo! Pensa dunque a una risorsa evergreen, capace di portare traffico anche in futuro.
- Il tuo post deve essere originale. Questo vale per qualsiasi contenuto per il web, ed è valido a maggior ragione per i pillar article. Difficilmente sarai la prima persona a trattare quello specifico argomento e, probabilmente, qualcun altro prima di te avrà creato un pillar content su quello stesso topic. Tranquillo, questo non vuol dire che il tuo blog aziendale dovrà restare orfano di quel post! Invece di rinunciare, affronta lo stesso argomento cambiando leggermente punto di vista, o adottando un altro formato di blog per post: puoi creare un tutorial vero e proprio, inserire un video, un’intervista a uno o più esperti del settore… usa la fantasia, e sviluppa qualcosa di originale e di utile per il tuo pubblico!
- Il tuo contenuto pillar deve presentarsi bene. Considera il fatto che, per parecchi utenti, questo post sarà il primo punto di contatto con il tuo portale. Per tutti loro, quella pagina avrà dunque la funzione di un vero e proprio biglietto da visita: cura al massimo l’aspetto di quel post, per assicurarti una buona prima impressione.
- Il tuo pillar article deve essere aggiornato, sempre. Google adora i contenuti aggiornati e freschi, perché sa che gli utenti fanno altrettanto. Come ho detto poco fa, un articolo pillar deve essere immortale: ti consiglio dunque di dargli un aiutino aggiornandolo di tanto in tanto, apportando nuovi dati, nuovi paragrafi e perché no, nuove immagini.
Quali sono gli argomenti fondamentali per il tuo blog? Hai dedicato loro dei post sufficientemente completi e curati? Pensaci un po’ su e, in caso, ritorna sui tuoi passi, per creare dei pillar article in grado di richiamare sulle tue pagine frotte di lettori curiosi!