Il numero di parole e di battute può influenzare il posizionamento di un testo: ecco come scegliere la lunghezza dei nostri post
È una questione molto nota ed estremamente dibattuta: quale è la lunghezza perfetta per un post? Quante battute, quante parole deve avere un articolo per posizionarsi bene su Google? Quanti paragrafi si possono scrivere prima di perdere l’attenzione di un lettore? Purtroppo per i copywriter, i blogger e i web writer di tutto il mondo, la risposta è sempre e solo una: dipende.
Prima di tutto, chiarezza e semplicità
Bisogna partire dal presupposto che i web writer non sono tutti uguali, e nemmeno i lettori. Alcuni scrittori sono infatti portati per natura ad essere tendenzialmente prolissi, a fare sfoggio di vocaboli inusitati e a utilizzare giri di parole spesso superflui. A pochissimi lettori questo stile piace, mentre gli altri lo vedono unicamente come una perdita di tempo: loro sono sul web per avere notizie, informazioni, e non per perdersi nella lettura di un novello compositore ermetico. Altri web writer sono invece coincisi per abitudine, e potrebbero invece incontrare delle difficoltà nell’affrontare argomenti di ampio respiro. Aldilà della lunghezza del testo, il presupposto basilare per un post di successo è la chiarezza. Semplicità d’espressione, dunque, che però non significa leggerezza esagerata: quello che ci vuole è la parola giusta al momento giusto.
Le esigenze dei copywriter
A ridurre la lunghezza dei post dei copywriter, oltre alla pretesa velocità dei lettori, ci pensano spesso e volentieri anche i vincoli imposti dalle esigenze professionali: generalmente – ma non sempre, sia chiaro – un pezzo lungo pretende molto tempo per essere redatto, tempo che non sempre viene ripagato a dovere… per questo motivo in rete si trovano spesso degli articoli estremamente stringati che avrebbero meritato qualche paragrafo in più, ma che sono stati troncati sul nascere per pure ragioni economiche. Ma attenzione: molti studi hanno dimostrato che Google non ama assolutamente i blog e i magazine popolati da post della stessa lunghezza. In effetti, un blog aziendale popolato unicamente da testi di 500/520 parole potrebbe sembrare artificioso, no?
Perché scrivere un post breve?
Le ragioni per realizzare prevalentemente post brevi, inferiori per esempio alle 500 parole, sono sempre state moltissime: bisogna infatti pensare al lettore che arriverà su quella pagina e che la esplorerà alla ricerca delle informazioni richieste. Difficilmente, in ogni caso, leggerà l’intero testo. Anche tu, che stai leggendo questo post, molto probabilmente hai saltato qualche parola, se non interi paragrafi. Da questo si comprende che il dono della sintesi è essenziale, come quello della semplicità: bisogna togliere tutto il superfluo e restituire all’utente quello di cui ha necessario nel minor tempo possibile, strutturando il testo in modo da permettere eventuali salti d’occhio da un concetto all’altro.
Queste e molto altre sono le ragioni che hanno spinto negli ultimi anni il copywriting ad abbracciare il ‘mito della brevità‘, secondo il quale la lettura di un buon articolo non dovrebbe prevedere l’utilizzo dello scroll.
Perché scrivere un post lungo?
Tenendo ben fermi i principi fondamentali di chiarezza e sintesi, negli ultimi tempi ci si è ritrovati molto spesso a dover sfatare il ‘mito della brevità’: sono invero i fatti a dimostrare che i post lunghi (e scritti bene) sono quelli che conquistano le posizioni migliori. A catalizzare il maggior numero di visite, infatti, sono gli articoli scritti rispettando tutte le regole SEO e composti da 2.250 – 2.500 parole. Per quanto riguarda la lunghezza dei post, dunque, sembra esserci stata una vera e propria inversione di tendenza. Se fino a qualche tempi fa qualsiasi copywriter SEO avrebbe spergiurato che il post perfetto doveva aggirarsi intorno alle 400 parole, ora Google mostra di premiare i testi più lunghi, ovvero con un maggior numero di informazioni, i quali spesso risultano più piacevoli alla lettura.
Conclusione: la lunghezza perfetta per un post
A questo punto, la decisione resta al web writer: meglio un post lungo o uno corto per migliorare il posizionamento di un sito web? La risposta è sempre la stessa: dipende. Dal carico di informazioni che bisogna veicolare, dal target di riferimento, dalla complessità dell’argomento e dal budget a disposizione. Se però c’è molto da comunicare, è doveroso osare e oltrepassare anche il muro delle 2.000 parole: con un titolo efficace, una scrittura chiara e accattivante quanto basta, una buon ritmo visivo e i giusti accorgimenti SEO, quel post verrà sicuramente premiato a dovere.